Mica pizza e fichi

Alexander & Henry

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    ALEXANDER E. GRAY

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    è a casa, finalmente... una giornata di lavoro piuttoto intenso che deve concludersi con una pizza, una birra e un buon film. O un buon programma tv, come in questo caso. E, naturalmente, un amico con cui condividere tutto questo. Non abitano distanti, ma casa sua è attrezzata nel caso l'altro volesse fermarsi a dormire. Il divano, nella sala principale, è un pratico divano-letto Ikea... non molto comodo, ma può servire allo scopo. Solo ... ora è chiuso e lui ha disposto tutto il necessario per la cena sul basso tavolino da the, giusto davanti al sofa. Ci sono un paio di birre e altre due sono in frigor, facilmente raggiungibili, visto che la cucina è openspace e comunica con il salotto... in realtà, è proprio una stanza sola, non c'è altro. IL suo appartamento, situato al terzo piano di una palazzina che si affaccia direttamente sulla via principale del quartiere, è un semplice bilocale: oltre la porta color mattone, sulla destra si apre la sua camera da letto. Oltre un piccolo corridoio dove si affaccia il bagno, si entra direttamente nell'openspace che comprende soggiorno e cucina. La cucina è ovviamente ikea, ma ha una penisola adiacente al piano cottura. proprio qui, ha lasciato il dolce per dopo: una crostata preconfezionata alla marmellata di fichi, presa al supermercato di quartiere. si è impegnato un po' di più per le birre: bionde, tedesche, non vuole certo che Henry gliele rompa in testa. Però beh... quella cena parte già con due argomenti delicati: la pizza per lui, la birra per l'altro. Ha preso una classicissima margherita, senza troppi fronzoli e comunque ha da lamentarsi. Abituato bene dai parenti italiani, è chiaro che quella pizza non lo soddisfi proprio <troppo gommosa> dice all'altro...<la prossima volta la prendiamo da un'altra parte>. Il resto della stanza è molto semplice: due larghe finestre che si aprono sulla via sottostante, un mobiletto ricolmo di libri, giochi per la playstation, dvd e altro... c'è un televisore appoggiato sul mobile insieme alla consolle. Non c'è molto altro in casa, se non appunto il divano su cui ha scelto di accomodarsi. Sta giusto spulciando una fetta della sua pizza, quella che giudica gommosa. Povero ragazzo, viziato dalla madre italiana... A tratti guarda la pizza di Henry, come a volerla giudicare anche solo con lo sguardo. Non si esprime... ma solo perchè è un suo amico. Altrimenti lo avrebbe già cacciato di casa.<dunque, mister Heineken.. la birra è di suo gradimento?>. una coppia di Engel bionde. Le ha prese tra le marche più strane disponibili nel negozio. Non ce n'erano molte a disposizione. Quella gli è parsa un buon compromesso. Insieme alla crostata di fichi confezionata. Sembra spiare ancora il televisore, che al momento par trasmettere un quiz piuttosto celebre: The Milionaire. Sta fissando lo schermo, dove un simpatico conduttore sta torchiando uno dei concorrenti, seduto su una sedia a trespolo. Si è messo comodo per la serata: un paio di pantaloni di tuta nera, e una felpa del medesimo colore, con lo stemmino della mercedes ricamato all'altezza del petto e sotto il promemoria "Colorado Rally". L'anno non si vede più, considerato quante volte l'ha messa e l'ha poi lavata. I capelli arruffati, come sempre, e ancora umidi della recente doccia. Un accenno di barba leggero e gli occhi chiari incollati al televisore. Davanti a sé... una margherita, una birra e una pila di tovagliolini di carta. Il conduttore ha appena letto la domanda da Nella sua prima apparizione all’American International Toy Fair del 1961 cosa indossava Ken, il fidanzato di Barbie?, questa è la domanda e lui legge le risposte <escluderei un costume da bagno. Insomma, chi diamine mai vorrebbe presentare un bambolotto in costume da bagno?> aggiunge con uno sbuffo, guardando poi Henry <rimangono: Smoking, astronauta e cowboy... secondo te?> dice, mentre comunque allunga il telecomando verso l'altro <se vuoi cambiare... qui c'è il telecomando. C'è netflix, amazon prime, disney plus... guarda quello che vuoi> hai anche la scelta di poter cambiare canale, visto?
     
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    Henry Weimann
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    È un habitué di quelle quattro mura. Inutile dirlo. Qualche volta è lui a ospitare l'altro nel suo loft, ma è inutile specificarlo. Da Lex si mangia meglio. Il più delle volte almeno. È quello più avvezzo dei due a mettersi ai fornelli. E a farlo con un briciolo di buonsenso. Il Lupo Grigio è invece più il tipo di "acchiappo quello che trovo e lo schiaffo nel microonde". Possibilmente nella stessa confezione in cui l'ha acquistato. Comodo, rapido e indolore. Specie per uno con una mano sola e incapace di far fare ai propri ospiti i piatti. È questione di principio. Ma a questo giro siamo dall'ex sergente, spalmati sul divano, le gambe un poco divaricate, per tenere vicino il cartone della pizza. Da cui va a pescare una fetta generosa. Lui s'è fatto fare una doppia pepperoni. Con triplo cheddar. Una bestemmia, per l'altro. Lo sa, ma la sua se l'addenta con sommo godimento."Quante lagne." sbuffa dopo aver deglutito un boccone più che generoso. La trova gommosa lui? Difficile capirlo sotto quello strato indecente di condimenti che niente hanno a che fare con la tradizione italica, ma di certo lui non la schifa."In mensa abbiamo mangiato di peggio." Brodaglia insapore, pesce puzzolente. Lui trangugia tutto, pure il cornicione. "I MRE in missione erano quasi più commestibili." I pasti da campo da quattromila calorie che si portavano dietro nello zaino quando erano di pattuglia. Ed era tutta robaccia liofilizzata. E abbiamo detto tutto. Lancia un'occhiata divertita all'espressione scontenta dell'altra. "La vita civile ti sta facendo venire la puzza sotto il naso, principessa." Lo percula appena, bonariamente. È sicuramente più di buon umore ora, tra le quattro mura della casa di Lex, senza quella sinfonia di odori, puzze e sensazioni che niente hanno a che vedere con la razza umana. E quell'inquietudine che dopo l'incontro con Amanda e soprattutto con le due al Black Cat non ha fatto altro che esacerbarsi. Specie quando gira per le strade della città. Ma adesso, il Lupo pare più quieto. Sarà la luna, sarà la birra buona. Allunga la grossa mano ad acciuffarne una di bottiglia, un mezzo sorriso che si distende sul volto barbuto. Ha i capelli castani buttati un po' all'indietro, un po' gli ricadono sulla fronte. Indosso una camicia bianca di lino, stesa sul torace ampio, un poco sgualcita, la manica sinistra rimboccata male sull'unico braccio, l'altra che penzola vuota. Chino grigio scuro su un paio di oxford di buona fattura. È vestito decisamente meglio dell'altro, c'è poco da dire. Sorride, dicevamo. E pare più che soddisfatto. "Ottima scelta." Lui apprezza anche gusti più forti, sapori più peculiari. Ma durante i pasti gli piace andarci leggero. "Un giorno o l'altro ti faccio scoprire le trappiste." Sentenzia, come se non potesse permettere all'altro di vivere nell'ignoranza.] "Meritano, pure se sono belghe." Povero Lex, hai tutta la nostra compassione. Manco si scompone al nomignolo che l'altro gli affibbia. Di sicuro ha sentito di peggio dall'altro. Lo sguardo chiaro che si sposta sulla tv. "Astronauta." Perché lo sa? Manco per sogno."Era quello che volevo fare da piccolo." ci fosse riuscito avrebbe un arto in più probabilmente e un po' di pelliccia in meno nei giorni di Plenilunio. "Tu che volevi fare da marmocchio?" E acciufferebbe il telecomando, per buttare su Netflix. E scorrere la filmografia. The Boys, Homecoming, The man in the high castle, 1917... tutta roba adattissima a uno con gli strascichi del Ptsd come Lex. E che cazzo. Sospira appena, prima di tornare sul quiz, sconfitto. Senza fiatare. E riazzannarsi un'altra fetta di pizza. "E comunque esistono bestie zombie possedute." Lo dice cupo, gli occhi puntati sul conduttore. "E non sto scherzando."

     
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    ALEXANDER E. GRAY

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    Lui non si lamenta, non a vuoto almeno. è abbastanza sicuro che quella pizza sia tra le peggiori che ha mai mangiato, ma ... non all'ultimo posto. In fondo alla classifica, comunque. In cima c'è quella di sua nonna e di sua mamma. E si, hanno mangiato di peggio... a casa di Henry sicuramente! Di solito è lui quello che spadella, anche perchè Henry non ne è in grado. E non per l'arto mancante, ma perchè non è mai stato capace di impugnare correttamente una padella e un mestolo, ovvio.<anche a casa tua abbiamo mangiato di peggio> commenta ironico, mentre prende comunque una fetta di pizza per sè. Lui e la sua sobria margheritina, eh... che principessina davvero. <lì si faceva di necessità virtù> risponde circa i cibi liofilizzati da missione. Ma si, la vita da civile forse lo sta davvero rammollendo. Ma si sta bene a casa sua, no? In tranquillità, senza bariste pazze o buffi clienti che entrano in officina alle ore più improbabili. Si sta bene nella quotidianità di casa sua, con una birra, una pizza e un amico. Sembra guardare ancora la birra che ha scelto, annuendo piano al dire di Henry. Vada per le belghe. Tanto lo sa che non riuscirà a fargli cambiare idea circa le birre, no... Inutile persino che ci discuta. Prende un sorso d birra e si accontenta. E nel mentre il conduttore svela la risposta esatta <costume da bagno? Pff.. non ci credo!>. eh, si... Ken è stato prensentato in costume da bagno per la prima volta. Robe da pazzi... e ridacchia appena al sentire il dire di lui. L'astronauta? <oh, ti ci avrei visto bene, sai? IL primo uomo su marte...> lo canzona appena, mentre sembra alzare piano le spalle. cosa voleva fare da piccolo? <beh, il vigile del fuoco> ovvaimente. i sogni dei bambini non vanno mai troppo lontano, no? Insomma, Astronauta, vigile del fuoco, calciatore... e così via. Sono i lavori che tutti sognano e lui non fa eccezione, ecco. Prende un altro pezzo di pizza, mentre il collega si impossessa del telecomando e inizia a guardare i telefilm presenti <qualcosa di leggero, mi raccomando...> dice, ma l'altro decide giustamnte di cambiare il catalogo e tornare al quiz. Bene, così potranno affrontare assieme la scalata al...milioneeee. A parte questo, si rianima quando l'altro parla di zombie posseduti <mh? Tipo cosa? Ne hai beccata una?> domanda, affondando i denti nella pizza. ci rimugina su qualche attimo <io.. ho beccato una vampira.> lascia quasi cadere nel nulla... e fissa la tv, come se si stesse preparando mentalmente alla vagonata di domande che Henry potrebbe fargli.


    Edited by .Lex. - 15/5/2021, 00:30
     
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    Henry Weimann
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    Hanno mangiato di peggio a casa dell’ex Maggiore? “Poco ma sicuro.” Tira fuori con una risata calda, tirando indietro la testa castana. “E a quanto ricordo pure a casa di quella.. come si chiamava la biondina vegana con quel gatto nudo, Tiffany?” Quella che Lex aveva frequentato una mezza dozzina di anni fa e che aveva dato una festa a base di tofu. “Te la fossi sposata a tua madre sarebbe venuto un infarto.” Continua a ridere. Lui, grazie a Dio, di vegane non ne ha mai frequentato nessuna. Gli occhi che tornano sulla tv, mentre l’altro approva la sua scelta. E lui piega appena il capo. “Anch’io.” Ce lo vedrebbe come vigile del fuoco. “ A tirare giù gattini impauriti dai rami e aprire la porta a vecchiette rimaste chiuse fuori casa.” Commenta appena. Come se fosse così semplice. Ma comunque, ormai, per entrambi le cose sono andate in tutta un’altra direzione. E forse nemmeno s’immagina quanto peggio le cose potrebbero andare, in un posto come quello. Di certo, però, non ha una bella sensazione su tutta quella faccenda. “Sì, uno scoiattolo che puzzava di morto. A quanto pare è un demone incarnato nella carcassa del roditore. E capisce la lingua umana..” Non sa cosa gli faccia più schifo di tutta quella storia, ad essere onesti. “E sembrerebbe che si affianchino ai saltatori, tizi che sembrano umani ma si teletrasportano usando dei portali? Non è che ci abbia capito granché.” E glielo si legge in faccia. Si gratta la barba che ombreggia la mandibola squadrata, l’espressione assorta. “E a quanto pare in città ce n’è più di una, di questa specie.” Un altro sorso di birra, mentre cerca di buttare giù il ricordo di quel puzzo di cadavere, della sensazione di inquietudine, quando l’altro riesce a fargli andare di traverso la lager. E tossisce, un suono rasposo che non promette nulla di buono, mentre si piega in avanti, riappoggiando la bottiglia sul tavolino. “Cazzo.” Grazie tante, Lex. Un altro paio di colpi di tosse. E guarda l’altro. Perché se l’altro se n’è accorto, sicuramente qualcosa dev’essere successo. “Ha provato ad avvicinarti?” La risposta probabilmente è no, altrimenti dubita che l’altro sarebbe seduto di fianco a lui. Sa di cosa sono capaci. Ma di certo vuole sapere che diavolo è successo.
     
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    ALEXANDER E. GRAY

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    Henry infila il coltello dritto nella piaga. Se la ricorda perfettamente quella tizia vegana, quella che ha cercato di convincerlo che gli hamburger di soia sono buoni uguale a quelli normali. E lui, povero pollo, ci ha pure provato ad adeguarsi agli stili di lei. è durata, quanto? Forse un paio di mesi scarsi. I mesi peggiori della sua vita, considerato che mangiava carne di nascosto e davanti a Tiffany fingeva di essere il più accanito dei vegani. Naturalmente, alla fine la verità è emersa. <tiffany non era il gatto? Lei non si chiamava Corinne?> No, Lex. Tiffany era lei, il gatto si chiamava Korinne, con la kappa perchè faceva più chic. Una povera bestia infelice nutrita a crocchette vegane... il motivo del loro litigio se lo ricorda ancora bene: mosso a pietà dalla povera creatura, gli ha allungato di nascosto una scatoletta di tonno. <credo mi avrebbe diseredato> aggiunge piano, ma si.. anche lui riesce a immaginarsi a salvare gattini dagli alberi e ad aprire le porte ad anziani chiusi fuori di casa. E sembra addentare un altro pezzo di pizza, mentre il quiz in tv scorre ancora felice. Il conduttore legge la domanda seguente qual è il significato del nome di origine azteca "Avocado". e lui soffia una risata quando legge le risposte Occhio, cuore, testicolo oppure vescica<mh, che nomi allettanti. Scommetto che non guarderemo più l'avocado nello stesso modo> esclama di rimando, mentre passa ad un sorso di birra. e nel mentre ascolta il dire di Henry, certamente interessante.. ma mai quanto il vero nome dell'avocado. <fammi capire... hai beccato uno scoiattolo zombie?> figo, no? Uno scoiattolo zombie, questa si che è una novità. Lui è incappato in qualcosa d più classico, in effetti. Aggrotta piano la fronte al sentire le sue parole, rilassando la schiena contro al divano e prendendo ancora un po' di birra. ci vuole per rimanere svegli e attivi, vero? <dici che... il gatto della barista pazza.. quello che sembrava avere i funghi...> quello del locale di Jazz da cui sono fuggiti dopo un paio di birre e uno shottino di vodka <era un gatto zombie?> ma soprattutto la cosa interessante è che ci sono umani che si teletrasportano coi portali. Sgrana appena gli occhi al sentire il dire dell'altro <figo...> un piccolo fischio ammirato, ma poco dopo aggrotta la fronte come pensieroso. come se il suo animo nerd stess cercando di ricordare qualcosa di simile di cui ha letto. <tipo.. doctor Strange? Cioè.. è stra comodo se devi andare in vacanza... risparmi sui mezzi pubblici > aggiunge, mentre va a prendere un pezzo di pizza. ce ne sono altri in città? interessante...e certo, forse un po' avrebbe potuto immaginare la reazione di Henry. Lo sente mezzo strozzarsi con la birra. Lo sente tossire e imprecare, come da copione. sconvolto dalla vampira, si suppone <non proprio. è successo l'altra sera, in officina. Mi sono fermato dopo la chiusura per finire un paio di lavori urgenti.. a un certo punto è entrato un tizio strano che voleva prendere un appuntamento per una Passat di quindici anni> ride pure, come se sapesse già che fine farà la Passat <a un certo punto, è entrata questa tizia dalla porta sul retro. Beh, diciamo che me l'ha sfondata e... qualcuno le aveva ficcato un paletto di ferro nella schiena. Ti lascio immaginare lo sporco che ho dovuto pulire poi...> e giù un altro sorso di birra <mh, comunque...l'uomo-Passat non credo fosse del tutto normale nemmeno lui. Sapeva cosa era la tizia e... mi ha chiesto di aiutarlo a salvarla. Le abbiamo tolto il paletto dalla schiena e lei si è attaccata a lui come fosse un brick di succo di frutta> conclude, rifilando all'altro un sorrisetto che naviga sul disgustato andante. come se avesse trovato quella scena... non particolarmente romantica o evocativa. Magari il romanticismo lo lascia ai libri per adolescenti in amore.
     
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