Clair de lune

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mod Globale
    Posts
    5,823

    Status
    offline
    Lily Frost
    Pasticcera / Stratega / 25 Anni

    Umana


    Una borsa gigantesca occupava il tavolo da pranzo di casa sua, piena zeppa di qualsiasi cosa Logan potesse desiderare per cena. Quasi tutti erano panini e sandwich perché sembravano appropriati per un picnic ma c’erano anche un paio di torte salate tagliate a rondelle e un’insalata di pollo perché magari gli piaceva restare leggero. L’unica cosa che non aveva tenuto in conto era che potesse essere vegetariano ma sperava seriamente di no perché il medico in lei le avrebbe impedito di lasciarlo alle sue convinzioni su quello stile di vita considerato salutare.
    Aveva preparato anche un dolce, perché non era proprio riuscita a trattenersi dall’esagerare, ma era andata sul semplice: un ciambellone farcito di crema pasticcera. Facile da fare e da trasportare, tranquillo.
    “Si vede che ci ho messo troppo impegno? Penserà che sia da sfigati?” Domandò lanciando un’occhiata alla madre che l’aveva aiutata a cucinare e impacchettare.
    “Sicuramente non crederà che tu abbia cercato di tirare via, c’è da mangiare per un esercito.” Fu la risposta della donna. Sua madre aveva le sue stesse forme, ma era leggermente più bassa di lei e aveva i capelli più chiari. Nessuno avrebbe potuto mai dubitare che fossero madre e figlia visto quanto si somigliavano, ma incredibilmente vedendola col padre sarebbe stato quasi altrettanto chiara la parentela che la legava a lui.
    “Se ti tratta male tu fai peggio, d’accordo pasticcino? Fallo piangere come un bambino.” Si intromise l’uomo di casa come se si fosse sentito tirato in ballo dai suoi pensieri.
    “Spero di non arrivare a quello.” Replicò, sistemando in modo maniacale la busta e dando istruzioni perché il padre la portasse per lei sull’uscio della porta dove aveva intenzione di attendere l’arrivo di Logan.
    Per l’occasione aveva indossato una maglia nera con uno scollo non troppo profondo ma che evidenziava a dovere ogni curva e dei semplici jeans con scarpe comode, perché un picnic notturno non era certo l’appuntamento giusto per un vestitino, ma alla prima occasione utile l’avrebbe di certo indossato. Magari una occasione in cui sarebbero stati liberi di finire senza nulla molto in fretta perché in qualche modo Lily sospettava che lui avrebbe iniziato in quel modo se si fosse fatta trovare con troppe parti del corpo scoperte.
    Non sapeva che aspettarsi per la serata, in realtà. Non aveva avuto molti appuntamenti e soprattutto non era mai stata così entusiasta e piena di aspettative come in quel caso. Giocherellò coi capelli lasciati sciolti ripensando a poche ore prima, quando Logan aveva lasciato la pasticceria ripetendole “stasera” e andandosene con un occhiolino e quel portamento sicuro e controllato di chi sa esattamente come usare il proprio corpo.
    L’inquietudine di non vederlo arrivare era sempre lì, sotto l’impazienza, che le diceva che sembrava troppo bello per essere vero e che non doveva sperarci troppo. Per quello era tardi ormai, però, e se lui le avesse dato buca ci sarebbe di certo rimasta davvero molto male. Più di quanto non volesse ammettere neanche a se stessa, perché voleva sempre credere di essere in grado di gestire le delusioni e che non aveva senso perdere tempo con persone che non la volevano. Quella sera, però, desiderava proprio che Logan Walker fosse l’uomo che credeva che fosse e perciò lo avrebbe aspettato lì, davanti a quella porta, finché non fosse arrivato anche se ci avesse messo tutta la notte.




    Edited by Elenis9 - 15/4/2021, 01:54
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Mod Globale
    Posts
    650

    Status
    Anonymous
    Logan Walker

    Veterano/ Fabbro / Lupo Artico

    Licantropo



    Logan Walker era in ritardo. Dannatamente in ritardo. Di lui non sembrava esserci traccia lungo la strada, non tra i passanti che stavano sfilando davanti Lily. Sembrava una serata tranquilla, pacifica. C'era il chiacchiericcio di chi ancora si intratteneva fuori, il cigolio delle ruote di qualche carro. E poi il rintocco furibondo di zoccoli, di un cavallo al galoppo che sembrava essere stato lanciato a briglie sciolte. Non ci vuole molto prima che si riesca a individuare lo stallone bianco che sta bruciando velocemente le distanze, dopo aver tagliato la strada al carro che supera in velocità. Le imprecazioni del conducente che arrivano al suo fantino se le merita tutte, anche se si zittiscono in fretta quando ne riconosce la divisa da miliziano. Che tira le briglie, imponendo al cavallo di rallentare proprio in prossimità della Stratega. Quella povera bestia sta praticamente schiumando mentre scalcia irrequieta e nitrisce tutto il proprio disappunto, agitandosi come un indemoniato. < Buono, buono > Ci vuole un polso di ferro per tenerlo a freno, e un tono secco e determinato per placarlo in fretta. La voce, che arriva attraverso l'elmo, è facilmente riconoscibile. Se lo sfila in fretta, con un sospiro sofferto, incamerando subito dopo più ossigeno del dovuto come di chi ha rischiato di soffocare. I capelli biondi sono una massa disordinata che gli ricade su metà faccia, la barba ne viene fuori altrettanto disordinata. < Perdonami Lily. Disordini nel Quartiere Ovest > Deve arrivare direttamente da lì se ha ancora la divisa addosso e non ha avuto nemmeno il tempo di togliersela. E' in equipaggiamento completo, con l'ascia su un fianco, la pistola dall'altro, e le manette a penzolargli dal cinturone. Solo che lui ha la faccia di chi sta per morirci tra l'abbraccio stretto della stoffa e del metallo, infastidito da tutta quella roba addosso che gli procura un senso di oppressione indicibile. Ha imparato a convicerci, ma questo non significa che se l'è fatto mai piacere davvero, ma almeno ha smesso di lamentarsene ad alta voce. Solo quando la guarda gli si cancella ogni smorfia dalla faccia e azzarda un sorriso. < Non avrei voluto farti aspettare... > Il tono è pure contrariato mentre scivola giù dalla sella con più naturalezza di quanto riesce a sopportare invece la divisa. L'elmo lo appoggia sulla sella, i guanti finiscono direttamente nelle bisacce dopo esserseli sfilati con impazienza. < Sei bellissima > E lo dice sospirando. Non sembra neanche un modo per farsi perdonare, non è una lusinga più spontanea. La raggiunge con un paio di falcate e si china verso di lei, ad un soffio dal suo viso, senza però toccarla in nessun modo. Ha la necessità di respirarla come ossigeno, e di guardarla dritto negli occhi. < Sei mai stata a cavallo? > Le chiede, affrontando il primo dilemma della serata. Ma qualsiasi risposta otterrà, c'è qualcosa di più importante che deve dirle. < Baciami. E poi andiamo via > Lasciandole la possibilità di scegliere se perdonarlo o meno, con un bacio, o punirlo, privandolo delle sue labbra. Ha visto la borsa, ma al momento non ha occhi che per lei. Forse ha sbirciato qualche movimento vicino la finestra, ma sta guardando sempre e solo lei. E poi c'è il cavallo che a poca distanza nitrisce, impaziente pure lui. E pare persino sdegnato, come se stesse giudicando quelle smancerie una perdita di tempo. Ma deve essere ben addestrato se non se ne va a zonzo per conto suo, o forse troppo stanco per averne voglia dopo che è stato spronato a gran velocità

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mod Globale
    Posts
    5,823

    Status
    offline
    Lily Frost
    Pasticcera / Stratega / 25 Anni

    Umana


    Non sarebbe arrivato.
    Cominciava a diventare chiaro mentre se ne stava lì, seduta sugli scalini di casa sua ad osservare la piazza e il via vai di gente. Lily sospirò e poggiò la testa contro la porta osservando ogni persona che camminava in fretta aspettandosi di notare una chioma bionda che avanzava con decisione. Era lì già da un po', ma di lui nessuna traccia.
    "Vieni dentro, Lily, prenderai freddo." Sua madre si affacciò sulla porta per incoraggiarla a rientrare e lei si raddrizzò e le sorrise.
    "Non fa freddo, aspetto ancora un po' qui."
    Il che significava che avrebbe atteso lì anche tutta la notte, con la delusione che cresceva ad ogni minuto passato senza che lui arrivasse.
    Fu in quel momento, mentre se ne stava lì seduta su uno scalino con una borsa piena zeppa di cibo che nessuno avrebbe mangiato e lo stomaco che brontolava per la fame che si rese conto che ci aveva creduto sul serio. Aveva detto a se stessa che forse l'aveva presa in giro e non sarebbe arrivato, ma non ci aveva credito. Era stata assolutamente certa di vederlo spuntare da una delle strade che portavano nella piazza, mezzo nudo come se la stoffa fosse solo un fastidio inutile.
    Era stata davvero sciocca a pensare che non sarebbe fuggito dopo aver avuto il tempo di riflettere. Anche se non sembrava il tipo. Anche se avrebbe giurato che non lo fosse.
    Era a testa bassa quando il rumore di un cavallo lanciato a rompicollo le fece alzare lo sguardo in tempo per vedere uno stallone bianco che correva dritto verso di lei tagliando persino la strada ad un carro. Lo stallone si fermò praticamente davanti a lei, irritato e stanco. La voce che lo calmò non poteva definirsi dolce, ma il tono fermo e calmo fu ciò di cui aveva bisogno l'animale e fu anche quello che le fece nascere un timido sorriso sulle labbra.
    L'elmo venne via facilmente e la chioma bionda che aveva atteso tutta la sera spuntò perfettamente disordinata insieme all'espressione contrariata del suo proprietario. "Nulla di grave, spero." Si riferiva ai disordini, ovviamente. Come stratega era tenuta a preoccuparsi di quello e aveva bisogno di un argomento neutro per prendere tempo e processare il passaggio improvviso da "non viene" a "è venuto davvero". In qualche modo era più destabilizzante che se non fosse arrivato.
    Scese da cavallo e le si avvicinò invadendo completamente il suo spazio personale nel modo più delizioso possibile, proprio come aveva fatto anche quella mattina e come sperava avrebbe fatto in futuro.
    "Anche tu non stai male in divisa." Rispose al complimento, arrossendo delicatamente per l'imbarazzo di non sapere bene come rispondere. Lui stava bene davvero in divisa, anche se pareva fatta di filo spinato da come la indossava. Accentuava la sua aura pericolosa e letale e la impacchettava in una veste ufficiale.
    Alla domanda sul cavallo Lily si rese conto di aver quasi dimenticato la povera bestia che sembrava pure essersela un po' presa per quello. O perché lo stavano facendo aspettare. Non ne era certa. "Mai." Mai stata sul dorso di un cavallo. Fra tutte le altre cose che non aveva mai fatto. Avevano sempre preferito farla andare in carrozza, per sicurezza. Guardò Logan con gli occhi scintillanti di aspettativa e anche di qualcos'altro. Lacrime, per l'esattezza, che scivolarono sulle sue guance quando lui le chiese un bacio.
    "Pensavo non saresti venuto." Confessò finalmente, avvicinandosi finché non furono divisi solo da un soffio. "Sono così felice di essermi sbagliata!" Il sorriso che gli mostrava era sincero e le lacrime erano dovute alla tensione che si scioglieva in gioia.
    Non pensò a cose complicate come negargli il bacio richiesto come punizione, non era così che aveva mai pensato lei. Non fu delicata nel prendersi le sue labbra, però, era un bacio atteso, caricato per tutto il tempo che era stata seduta lì fuori alla ricerca di lui fra la gente che le sfilava davanti.
    Le mani andarono subito ai capelli scompigliati creando un disastro ancor peggiore e le due piccole lacrime resero salato il sapore di quell'incontro di labbra e lingue. Lily non si limitò, neanche sapendo che i suoi genitori erano alla finestra a guardarli. Poteva anche immaginare la faccia di suo padre, ma cancellò il pensiero prima che potesse diventare fastidioso.
    "Sono pronta per andare." Disse, il fiato corto e gli occhi brillanti di emozione quando il bacio si interruppe. Fissò il cavallo, poi lui. "Come dovrei salire lì sopra?

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Mod Globale
    Posts
    650

    Status
    Anonymous
    Logan Walker

    Veterano/ Fabbro / Lupo Artico

    Licantropo



    Averla davanti gli scioglie parte della tensione e del nervosismo che gli si erano aggravati addosso. E del fastidio che gli ha provocato quel ritardo, rovinando parte dei suoi piani: non doveva presentarsi da lei in divisa. E neanche ha avuto il tempo di avvertire Raya e in quel momento in realtà neanche ci sta pensando, la ragione ottenebrata da urgenze più immediate. Come quella di raggiungerla, di guardarla negli occhi. E di farsi vicino abbastanza da confermarle che è davvero lì, in carne e ossa. < Una rissa che si stava allargando a macchia d'olio. Nulla di preoccupante. Solo che gli animi si stavano agitando troppo. Un paio li abbiamo dovuti scortare in prigione, avranno tutta la notte per sbollire > Racconta, senza lesinare nei dettagli ma senza neanche esagerare. Alla fine non deve essere stato davvero niente di così preoccupante, solo una rogna che non ha portato a nessuna grave conseguenza: al massimo ha danneggiato solo il suo umore. Uno che migliora al suo complimento. Solo che ci sono anche i suoi occhi lucidi a preoccuparlo, a fargli aggrottare la fronte sconcertato e confuso. Perchè lei sta anche sorridendo. Ma sono lacrime di gioia, che si disperdono tra le loro labbra quando Lily cede al desiderio di un bacio che stanno cercando entrambi. Non le risparmierà la propria foga, perchè proprio non ce la fa a essere delicato. La passione lo rende vorace, impetuoso. E chi è alla finestra potrà vedere come un suo braccio le cinge un fianco, per tirarsela meglio contro. Di come le sue dita le scivolano tra i capelli ad imprigionarle la nuca, come se volesse tenersela lì per sempre, labbra contro labbra, a consumarla di baci e lusinghe. E come sempre è difficile staccarsi, rinunciare alla sua morbidezza e alla sua arrendevolezza. Ma deve farlo se non vogliono finire per fare il pic nic proprio lì davanti, sulla soglia di casa sua. < Io mantengo sempre la parola > Non fa promesse alla leggera, lui. Ma le passa le dita sulle guance, cancellando le ultime tracce delle sue lacrime. Poi si volta verso lo stallone bianco. < Questo è Golia > Le presenta l'animale che, per contro, si volta verso di loro sentendo il proprio nome, e nitrisce piano, sbuffando. < Non farti ingannare. Può anche sembrare scontroso, ma è tutta apparenza. Sa essere anche docile come un agnellino > Poi si china verso di lei, sfiorandole un orecchio con le labbra. < Gli piacciono le moine, le carezze e le caramelle > Suggerisce il modo di conquistarlo, divertito. Sposta l'elmo dalla sella, poi chiude i palmi contro i suoi fianchi e non esita un solo istante a sollevarla, neanche fosse leggera come un fuscello. < Ecco, allarga le gambe...> Ma la sta solo facendo accomodare sul dorso del cavallo che, a dispetto di tutto, se ne resta immobile, senza tentare di disarcionare quel nuovo peso che gli si sistema addosso. < Stringi le cosce contro i suoi fianchi, ma non restare rigida... > Va bene, quelle istruzioni sanno tanto di altri preliminari a cui loro non sono ancora arrivati. Solo che lo fanno quasi ridere sotto i baffi. Recupera la borsa e se la piazza dietro la schiena, la cinghia a tracolla. E non sarà di certo quel peso in più a metterlo in difficoltà. Però sta già avendo fiuto per quello che potrebbe essere all'interno, scoprendosi alquanto affamato. Non tarda molto a montare dietro di lei con un unico movimento fluido, allungandosi solo per recuperare le redini. Si preme contro la sua schiena e i suoi glutei, sospirando. < Questo mi ucciderà... > Brontola, a denti stretti. E' un'altra pericolosa vicinanza che gli procurerà non pochi disagi nel giro di poco. Si sta già irrigidendo e neanche può nasconderlo. < Comoda? > Può sentirsi al sicuro con le sue braccia a ridosso dei suoi fianchi, con il petto premuto contro la sua schiena e il polso fermo nel tenere le redini. Un colpo di tacco contro il fianco del cavallo e Golia si muove. Niente galoppo, lo costringe ad un trotto leggero, nonostante la fretta che ha di arrivare al boschetto. Ma quello che gli preme è farle godere la prima volta a cavallo. < Dimmelo se c'è qualcosa che non va > Perchè lui è attento a ogni possibile reazione, a qualsiasi segno di disagio.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mod Globale
    Posts
    5,823

    Status
    offline
    Lily Frost
    Pasticcera / Stratega / 25 Anni

    Umana

    Quel bacio fu probabilmente il migliore della sua vita perché sebbene Logan fosse abile come lo era stato solo poche ore prima, qualcosa fra loro era cresciuto nel momento stesso in cui lui aveva mantenuto la sua promessa e lei gli si strinse addosso perdendo anche le poche riserve che aveva avuto al primo incontro di labbra. Avevano già trovato un loro ritmo confortevole nonostante la passione e la foga che ardevano consumandoli entrambi. Chissà che faccia aveva suo padre vedendo come Logan la stringeva e la baciava proprio davanti al suo naso e chissà se sua madre stava ridendo o anche lei condivideva la visione del marito.
    Mentre si staccavano Lily gettò uno sguardo alla finestra ma solo il tempo di accertarsi che fossero ancora lì e non stessero pensando di aggredire a bastonate il povero Logan.
    Logan, che però si riconquistò immediatamente tutta la sua attenzione. "Bene, perché odio i bugiardi." Disse in risposta, con un tono leggero e dolce che però non nascondeva la sincerità quasi brutale di quella frase. Era stata anche la prima cosa che aveva chiesto al lupo. Sincerità, sempre, perché fin troppe volte aveva trovato persone che pensavano di migliorare la sua vita nascondendole cose. Poverina, è malata, meglio non darle dispiaceri.
    Golia era bello. Imponente. Un po' spaventoso, a dire il vero, ma Lily non si faceva scoraggiare facilmente da ciò che le faceva paura e quindi, scoprendo che il cavallo era goloso di caramelle fu lesta a frugarsi in tasca per trovarne una alla frutta. Un esperimento che aveva fatto lei stessa, perciò era certa che fossero sane e genuine.
    "Ciao, Golia, sai di essere proprio un bellissimo cavallo?" Tentò allungando la mano con la caramella. Tremava un po' per la tensione all'idea che lui potesse darle un bel morso assestato bene.
    Comunque fosse andato il suo tentativo di fare amicizia con Golia avrebbe lasciato che Logan l'aiutasse a salire dandole istruzioni che la fecero sghignazzare nonostante il primo momento di terrore all'idea di essere così in alto a cavalcioni di qualcosa che non era sotto il suo controllo.
    La paura si trasformò in curiosità velocemente, soprattutto perché in pochissimo tempo il Lupo fu dietro di lei e le sue braccia, ne era certa, le avrebbero impedito di cadere anche se avesse dovuto rompersele per riuscirci.
    "Ti provocherei se non avessi paura di indispettire Golia muovendomi troppo." Assicurò spingendosi appena indietro per aderire ancora meglio contro di lui. Ecco, stava perfettamente comoda.
    La tensione tornò non appena Logan spronò l'animale ed egli partì al trotto senza neanche pensarci due volte. Lily cominciò a rimbalzare sul dorso del cavallo come una pallina legata ad una racchetta e solo dopo qualche secondo in cui Golia probabilmente la odiò con tutto se stesso riuscì a stringere bene le cosce e prendere bene il tempo per muoversi a ritmo col suo passo e non prendere il rinculo. Ci volle un po' perché potesse smettere di concentrarsi sul movimento e potesse alzare lo sguardo, ma poi quando lo fece sentì il vento sulla faccia e l'odore di pulito della città. Rise e si sporse in avanti con le mani poggiate sulle braccia di Logan. "Siamo velocissimi!" Disse, l'entusiasmo che traboccava dalla sua voce come da ogni altra parte di lei. Perché Lily non era capace di esprimere emozioni a metà, soprattutto quando erano così intense. Non erano davvero poi così veloci, Golia sarebbe potuto andare molto più svelto, ma quello per lei era già più di quanto avesse mai provato e non riusciva a smettere di ridere mentre il vento le scompigliava i capelli e le arrossava le guance. Si girò verso Logan per guardarlo e assicurarsi che anche lui si stesse divertendo. "Può andare più veloce? Pesiamo troppo?"

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Mod Globale
    Posts
    650

    Status
    Anonymous
    Logan Walker

    Veterano/ Fabbro / Lupo Artico

    Licantropo



    Non vorrebbe lasciarla subito andare. La tentazione di rubarle un altro bacio è forte, ma è seguendo il suo sguardo che nota chi è appostato alla finestra. Ma non per quello si ritrae, al massimo si drizza più composto, ma senza allontanare il braccio dal fianco di Lily. < ... Devo iniziare a correre? > Le domanda, a denti stretti e un sorriso largo che si apre in direzione della finestra. Non biasimerebbe suo padre se si mettesse a inseguirlo con un bastone da spaccargli in testa. Ma evidentemente deve tenerci a fare una buona impressione perchè saluta con un cenno formale, tipicamente da miliziano, in segno di rispetto. < Non piacciono neanche a me i bugiardi > Ammette, tornando a fissarla, con le dita che si attardano a sistemarle qualche ciocca di capelli. Non che le dispiaccia vederla scarmigliata, tutt'altro: è solo una scusa per toccarla ancora. < E poi è faticoso tenere in piedi una menzogna. Nah, non fa per me > Un'altra breve occhiata verso la finestra, poi torna ad osservare la Stratega alle prese con il cavallo. Se ne stava tranquillo il Licantropo, come se avesse la certezza che Lily fosse al sicuro dal possibile morso dei denti larghi di quell'animale che si presentava fiero e scorbutico. Ma al suono della sua voce Golia gira le orecchie verso di lei, fissandola e studiandola con occhi intelligenti. E non si deve neanche far pregare troppo per accettare quella leccornia, perchè allunga il muso verso il palmo della sua mano e si conquista la caramella senza arrecarle danno. Al massimo le avrà inumidito la mano. Solo che poi la guarda di nuovo, nitrisce, e abbassa nuovamente il muso, spingendoglielo contro la tasca, come se ne pretendesse altre, o persino tutte, come un moccioso goloso. < Piano, campione. Subito ad approfittarne, eh? Fai il bravo e ne avrai un'altra > Ci pensa lui a spingergli il testone via, dandogli un buffetto contro il muso. < Poi se lo vizi verrà sempre ad elemosinarti caramelle > La avvisa, divertito. Ma no, il cavallo non sembra brutale come raccontano le apparenze, ha solo carattere. E neanche si muove quando il miliziano le da le istruzioni necessarie che le servono per la prima esperienza in sella a un cavallo. < Rilassati. Lui sente se sei tesa o spaventata, sai? > Dopo che è montato dietro di lei, le concede tutto il tempo di mettersi comoda, senza mai metterle fretta. < Ah, ti piace giocare con il fuoco, ragazza > Si, è decisamente una tortura averla contro e lui al massimo la distrae rubandole qualche bacio sul collo. Qualche innocente morsetto. < Così, brava. Muoviti con lui. Su e giù.. > E con quello finalmente arriva anche il suo entusiasmo, che non tarda a contagiarlo. Sta sorridendo contro i suoi capelli mentre la sente ridere e guida il cavallo attraverso la strada che si muove sicuro e con familiarità senza mai disobbedire alla stretta delle sue redini. < Mi piace sentirti ridere > La guarda quando si volta, le sfiora la tempia con le labbra. < Certo che può andare più veloce, e no, non pesiamo troppo. Pronta? > Gli basta un suo solo cenno d'intesa prima di spronare al galoppo Golia con un altro colpo di tacco sul suo fianco. E' un galoppo sostenuto, non a briglie sciolte, ma sarà abbastanza per far provare a Lily l'ebbrezza della corsa, quella che lei non può fare sulle sue gambe. Ci penserà il cavallo a sfiancarsi per lei.

    Non ci vorrà molto prima di raggiungere il limitare del Bosco. E lì tira di nuovo le redini, rallentando, con il cavallo che si mette al passo mentre si spinge tra gli alberi. E' notte, ma c'è una luna calante che ammicca dal cielo e rischiara la raduna che il Licantropo ha scelto dove fermarsi. Ci sono un paio di lanterne abbandonate ai piedi di un albero, e sopra, assicurato a un ramo, una coperta arrotolata con una corda. La scelta non deve essere stata casuale, era già stato lì per preparare quel pic nic notturno. E' lui a scendere per primo da cavallo, sempre se non ci sono stati nel frattempo incidenti di percorso. Non tarderà ad afferrarla dai fianchi per farla smontanare da sella, sino a farle ritrovare con i piedi il tappeto d'erba. < Stai bene? > Ed è la prima cosa di cui vuole accertarsi, guardandola.

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    I could be bounded in a nutshell and count myself a king of infinite space.

    Group
    Mod Globale
    Posts
    5,823

    Status
    offline
    Lily Frost
    Pasticcera / Stratega / 25 Anni

    Umana

    La sua insistenza nel guardare la finestra alla fine aveva attirato l'attenzione del miliziano su di essa, ma lui reagì da perfetto gentiluomo anche a quello: sorrise alla finestra e salutò in un modo tipicamente militare. Nel mentre, le chiese se doveva correre e la cosa la fece ridere perché non riusciva neanche ad immaginare suo padre, mr non ho mai corso in vita mia, inseguire un licantropo.
    "Anche se fosse non sarebbe difficile sfuggirgli." Assicurò con aria complice, tuttavia si poteva leggere facilmente dal suo tono che provava affetto profondo per i suoi genitori. Lo provava davvero e non ce l'aveva con loro perché l'avevano tenuta tutta la vita in una campana di vetro. Però voleva uscirne, anche solo per un po' e sotto sorveglianza.
    "Sai, effettivamente ti ci vedo a dire la verità nuda e cruda anche quando sarebbe meglio di no piuttosto che fare il contrario e mentire inutilmente." Concesse alle parole di lui sulla fatica di mantenere le menzogne. Si conoscevano da così poco che ancora dovevano prendere le misure l'uno dell'altra, ma a differenza della mente pareva che i corpi si conoscessero già perfettamente e persino mentre non faceva altro che sistemarle i capelli poteva sentirla fremere sotto le dita come se fosse difficile non cercare un contatto maggiore.

    Mentre lei era distratta dal cavallo, l'occhiata di Logan poté incrociare un paio di occhi azzurri inequivocabilmente femminili che sbirciavano di nuovo da lì. La donna non si ritrasse incontrando lo sguardo del miliziano, gli sorrise e lo salutò con la mano, poi si ritirò in casa. Pareva che quel cenno fosse esattamente ciò che aveva atteso dopo il saluto di lui, ma per esserne certi avrebbero dovuto tornare dentro e chiedere e quelli non erano i loro programmi. Se l'avesse chiesto a Lily, lei avrebbe scommesso che invece era solo curiosa di guardare Logan in faccia una volta che si era staccato da quella di lei.
    Golia di certo era goloso, ma a lei non sembrava dispiacere la cosa. Vederlo mangiare dalla sua mano la fece irrigidire solo un minimo, ma continuava ad essere più che altro affascinata e divertita mentre lui dopo essersi preso la caramella dalle sue dita mirò istantaneamente alla tasca da cui l'aveva estratta. Se non fosse intervenuto Logan probabilmente le avrebbe sbavato completamente i vestiti una volta spazientito dalla sua lentezza ad obbedirgli.
    "L'idea di conquistarlo prendendolo per la gola non mi dispiace" confessò lanciando una breve occhiata alla borsa di cibo gigantesca che aveva preparato per il suo cavaliere. "Però non gli farebbero bene troppi dolcetti, quindi resisterò alla tentazione."
    Cavalcare, poi, fu un'esperienza degna di nota. Prima che fosse il cavallo a farle dare quel giudizio, però, fu il licantropo che sembrava nato solo per rendere provocante e maliziosa quell'esperienza facendola sentire persino accaldata mentre le dava indicazioni su come montare la cavalcatura. Ovviamente, qualsiasi termine le venisse in mente di usare per definire quello che stava facendo aveva implicazioni sessuali indesiderate in quel momento così delicato in cui la sua mente avrebbe dovuto solo concentrarsi sul movimento e sull'animale. Quello sotto di lei, non quello dietro.
    Golia, comunque, fu bravo a guadagnarsi la sua attenzione e Lily riuscì a non pensare ad altro che a lui finché non si girò di nuovo a guardare Logan. "A me piace che tu abbia condiviso questo con me." La cavalcata, la serata, tutto quello che stavano facendo era prezioso ai suoi occhi quanto un dono speciale.
    "Pronta!"
    E Golia corse.
    Corse come il vento, quello che le soffiava fra i capelli e forse li faceva finire tutti addosso a Logan e che le sfiorava il viso, quel vento creato solo dalla velocità e dalla resistenza dell'aria che si opponeva senza poterli fermare.
    Lily non riuscì a dire niente, troppo presa dal voler sentire e vedere tutto, entusiasta come una bambina. Forse Logan avrebbe scoperto che era facile suscitare il suo entusiasmo perché la stratega non aveva conosciuto nulla che non fossero libri e caute esperienze. Forse avrebbe scoperto che la sua mente si eccitava facilmente davanti alle cose nuove che la stimolavano ad imparare e mettersi in gioco.

    Il galoppo si concluse troppo presto, ma la preparazione della radura in cui si fermarono smorzò subito la voglia di fare un altro giro attirando il suo sguardo verso le lanterne e la coperta.
    "Avevi preparato tutto." Non era sorpresa, ma semmai compiaciuta, affascinata, forse persino un po' adorante nel tono. Aveva avuto paura che non volesse vederla e invece lui aveva già scelto il luogo e l'aveva preparato per bene. Quasi poteva immaginarlo a sistemare le lanterne cercando il punto migliore, ad assicurare la coperta così che non venisse spazzata via o invasa dagli insetti e dalla terra.
    Logan scese da cavallo e l'aiutò a fare lo stesso. Le sue ginocchia tremarono quando si trovò di nuovo in posizione eretta e si rese conto che per quanto fosse stato divertente e per quanto fosse prontissima a rifarlo anche subito aveva caricato un po' di tensione sulle gambe che ora erano piacevolmente indebolite dalla scomparsa del fattore di stress.
    "Sto benissimo. Non vedo l'ora di rifarlo." Ed era la sacrosanta verità. Non vedeva l'ora di fare parecchie cose a dire il vero, tutte quelle che lui sarebbe riuscito ad escogitare.
    "Dimmi solo una cosa. Credo che sia la cosa più importante della serata, non scherzo." Il suo viso si era sinceramente tinto di un certo imbarazzo preoccupato mentre lo guardava dritto in faccia con quel suo sguardo diretto e sincero. "Non sei vegetariano, vero? Perché se lo fossi credo che saresti costretto al digiuno."
    Il cuore che le batteva forte nel petto era una costante con Logan così vicino e forse si era emozionata un po' troppo per la corsa a cavallo e il picnic così ben organizzato in anticipo, ma era certa che presto si sarebbe calmato. Era certa anche di dover istruire Logan su come comportarsi se ci fossero stati dei problemi, ma non voleva rovinare la serata con quel discorso, quindi semplicemente non disse niente. Doveva forse capitare per forza proprio quella sera?

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Mod Globale
    Posts
    650

    Status
    Anonymous
    Logan Walker

    Veterano/ Fabbro / Lupo Artico

    Licantropo



    Non gli è mai davvero interessato fare buona impressione a qualcuno. Anche se si tratta di un paio di sguardi attraverso una finestra verso cui lui sta salutando senza sembrare troppo ruffiano o costruito. In verità non cambia di una virgola il proprio atteggiamento, incapace di costringersi a forzature che svilirebbero la sua vera natura. Logan Walker è esattamente così come si presenta: diretto e immediato. E' colpa del suo dna, e qualsiasi azione o reazione sono dettate solo da un primordiale istinto che spesso e volentieri scavalca qualsiasi ragione. E probabilmente questo Lily deve averlo capito, perchè è dal primo istante in cui si sono visti che lui non le ha nascosto in alcun modo il bisogno che ha di lei. Di stringerla, di sentirla sotto le dita. Di catturare il suo sguardo. Di vedere il suo sorriso. Di poterla scoprire, sotto qualsiasi sfaccettatura, e andare oltre l'ostacolo che poteva essere il suo cuore malandato. < E allora credimi quando ti dico che non avrei rinunciato a questa serata con te. E nemmeno alle altre che possiamo avere... > Qualsiasi sia il tempo che il fato concederà loro. E di quello vuole anche assicurare la donna dietro la finestra, la madre di Lily, che ricambia il suo saluto prima di scomparire dietro la tenda. E solo dopo si rende conto di aver trattenuto il respiro, che rilascia lentamente e con una certa soddisfazione. Forse ha fatto una buona impressione. E' quello che si racconta, e in cui spera, mentre istruisce la Stratega su Golia e sulla cavalcata che affrontano senza nessun intralcio. Ed era bella la sensazione di averla davanti a se, stretta contro il proprio petto e con i suoi capelli a sferzargli il viso. Con il suo profumo inebriante nei polmoni e la sua risata nelle orecchie non poteva fare altro che sorridere e scoprire quanto il suo entusiasmo lo contagiasse in una maniera che non credeva minimamente possibile. Gli faceva riscoprire quanto fosse bello cavalcare, qualcosa che per lui era diventata un'abitudine. Ora invece, attraverso di lei, ritrovava il piacere di farlo. In due.

    < Ci aspetta anche la cavalcata del ritorno... > Lo rifaranno eccome, cavalcare. E ci saranno altre occasioni di scorazzare in giro sul dorso dello stallone che nitrisce soddisfatto dopo essere stato alleggerito dei loro pesi. Ma dopo averla fatta smontare non la lascia subito andare. La trattiene per un fianco, perchè vuole essere certo che non le cedano le gambe e che stia davvero bene come lei stessa afferma. < Io sarei cosa...? > Forse non ha capito bene. Ma la sua domanda lo coglie alla sprovvista e gli fa allargare gli occhi in modo così esagerato da sembrare buffo. < Davvero stai chiedendo a un Licantropo se è vegetariano? > Le labbra gli tremano tra la barbetta corta. La risata gli sfugge improvvisa, così violenta da fargli tremare il petto. < Ragazza mia, io amo la carne. La roba verde lasciamola alle pecore. Non ti sembro una pecora, vero? O una mucca > Ostenta anche qualche smorfia e scuote la testa, faticando a trattenere l'ilarità. < Non domandare mai a mia sorella una cosa del genere. Quella potrebbe addirittura offendersi > E quella possibilità rischia di strappargli un'altra fragorosa risata. Invece preferisce sfiorarle la tempia con le labbra prima di lasciarla andare lentamente. Indietreggia di qualche passo e si libera dell'enorme borsa, quella che contiene la loro cena, lasciandola sull'erba. < Guarda bene attorno. Ci sono le lucciole > Non è difficile notarle. Svolazzano nelle vicinanze e con la loro danza luminosa riescono a creare persino una certa atmosfera. Ma lui si affretta anche ad accendere le lanterne rischiarando maggiormente quel piccolo angolo di paradiso. Lily potrà anche vederlo fiutare l'aria, alla ricerca di altre presenze vicine. Non sono del tutto soli, sarebbe impossibile. Gli animali si muovono nel sottobosco con discrezione, ma si tratta, per il momento, di bestie innocue. Si appresta anche a recuperare la coperta dal ramo, srotorandola prima di dispiegarla sul tappeto d'erba. < Direi che siamo pronti per iniziare il pic nic, che ne dici? > La guarda in cerca di una conferma. Lui sembra a proprio agio, più di quanto possa sembrarlo solitamente tra le strade della città. Gli spazi aperti lo fanno sentire meno teso, più rilassato: è nel suo habitat naturale.


     
    Top
    .
7 replies since 15/4/2021, 00:36   253 views
  Share  
.
Top